Conflitti d’interesse
Informativa sui conflitti d’interesse
Il 1° ottobre 2018 è entrata in vigore la Direttiva Europea in materia di distribuzione dei prodotti assicurativi (Direttiva (UE) 2016/97) che disciplina, in modo più ampio, l’attività di distribuzione assicurativa e ha come primo obiettivo quello di promuovere una maggiore protezione dei consumatori quando acquistano prodotti assicurativi nell’area dell’Unione Europea andando a rafforzare anche la disciplina in materia di conflitti di interesse.
Per conflitto di interesse, infatti, si intende una situazione, anche potenziale, di contrasto, che si manifesta tra gli interessi dell’Impresa/Intermediario assicurativo e quelli di un suo Cliente o tra gli interessi di diversi Clienti dell’Impresa stessa.
In tale contesto, AFI ESCA Italia ha adottato un’efficace e adeguata politica sui conflitti di interesse che tiene conto delle circostanze che potrebbero causare conflitto risultante dalla sua struttura e dalle attività degli intermediari di cui si avvale.
In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente in tema di conflitti di interesse relativi alla realizzazione ed alla distribuzione di prodotti assicurativi, AFI ESCA Italia definisce, attua e mantiene efficaci presìdi organizzativi ed amministrativi in materia. In particolare, l’Impresa identifica i conflitti potenziali e individua per ciascuna tipologia le misure organizzative idonee a gestirli o prevenirli. Laddove le misure organizzative adottate non siano sufficienti per assicurare, con ragionevole certezza, che il rischio di nuocere agli interessi dei Clienti sia evitato, AFI ESCA Italia si impegna ad informarli della natura generale e/o delle fonti di tali conflitti nonché delle misure adottate per mitigarne il rischio.
Sulla pagina dedicata di ogni singolo prodotto è data specifica informativa sui conflitti di interesse nel caso in cui i presìdi adottati dall’Impresa non siano stati sufficienti a evitare, con ragionevole certezza, il rischio di nuocere agli interessi del Cliente.
AFI ESCA Italia evita tuttavia di effettuare operazioni in cui ha direttamente o indirettamente un interesse in conflitto, anche derivante da rapporti di gruppo o da rapporti di affari propri o di società del gruppo che incidono negativamente sugli interessi dei Clienti.